Economia: Bini, Frie pilastro del sistema di accesso al credito Fvg | EFFE RADIO

Economia: Bini, Frie pilastro del sistema di accesso al credito Fvg

Scritto da il 28/05/2020

Il disegno di legge SostegnoImpresa che approderà in Consiglio regionale il prossimo 5 giugno conterrà
un’ulteriore semplificazione degli strumenti di accesso al
credito agevolato di cui dispone la Regione.
È quanto ha anticipato l’assessore alle Attività produttive,
Sergio Emidio Bini, intervenendo a Udine alla presentazione
dell’attività 2019 del Fondo di rotazione per iniziative
economiche, a cui ha preso parte anche il presidente del Frie,
Alessandro Da Re.
“Sarà una norma leggera composta da una decina di articoli ma con
numerose novità – ha annunciato ancora Bini – tra cui
l’estensione dell’operatività del Fondo Sviluppo, che potrà
intervenire non solo sugli investimenti all’interno delle
aziende, ma anche sulla ristrutturazione dei debiti e dei
crediti. Inoltre, verranno riunite le segreterie dei vari Fondi
in un’unica segreteria e interverremo sulla semplificazione dei
criteri di concessione delle agevolazioni per rendere il tutto
più snello”. Bini ha anticipato inoltre l’avvio di un bando
pubblico nel 2021 con cui verrà individuato il soggetto unico a
cui affidare l’incarico tecnico a supporto del Comitato di
gestione.
L’assessore ha poi sottolineato che “in 65 anni di attività Frie
ha svolto un ruolo economico importantissimo sia per la quantità
di risorse immesse, quasi 7 miliardi di euro per oltre 6500
erogazioni, sia per gli effetti sull’occupazione”. Nel decennio
2009 -2019 sono stati concessi 999 finanziamenti per complessivi
1,7 miliardi di euro, con un effetto moltiplicatore sugli
investimenti. Solo nell’ultimo triennio l’impatto occupazionale
degli interventi del fondo è stato stimato in mille nuovi posti
di lavoro.
“L’emergenza Covid-19 ci ha imposto di ritirare il ddl
SviluppoImpresa a fronte delle mutate esigenze del sistema
produttivo. Stiamo analizzando i nuovi assi al fine di garantire
una legge organica che abbia al suo interno anche un orizzonte di
azioni a medio lungo termine per il nostro sistema economico.
Questa visione non potrà prescindere dalla politica economica
della Ue, dal Por-Fesr 20/27 e dalle politiche messe in campo dal
governo nazionale”, ha aggiunto ancora Bini.
Nell’analisi dell’assessore c’è stato spazio per i risultati già
raggiunti. “Nel 2019 abbiamo rafforzato il ruolo del Fondo
Sviluppo come secondo pilastro del credito agevolato alle
imprese, accanto al tradizionale Frie. Abbiamo allungato da 15 a
25 anni la durata massima dei finanziamenti sul Fondo Sviluppo,
facendo rientrare nel gruppo delle imprese che possono ottenere
finanziamenti di importo maggiorato anche quelle del settore
turistico-alberghiero, che con 4 miliardi di euro rappresentano
il 12 per cento dell’economia regionale”.
Venendo al dettaglio sull’attività svolta nel 2019, il Frie ha
confermato l’andamento positivo dell’anno precedente seppure con
una riduzione delle concessioni (nel numero più che negli
importi) ma con un aumento delle erogazioni; anche il taglio
medio delle domande e delle operazioni deliberate mostra un
andamento crescente.
Le operazioni totali effettuate sono state 253, per un importo
deliberato pari a quasi 214 milioni di euro.
Il peso maggiore delle erogazioni resta in capo al Frie con 64
operazioni per quasi 167 milioni di euro deliberati (circa il 78
per cento del totale).
Il Fondo Sviluppo è lo strumento che ha trattato il maggior
numero di operazioni, 80 in totale, con un aumento significativo
degli importi passati da 20 milioni a oltre 27 milioni, grazie
alle modifiche richiamate da Bini per valorizzare il ricorso a
questo strumento.
I “provvedimenti anticrisi” del Fria e del Fsricts, dopo una
prolungata fase di declino, nel 2019 hanno dato segni di ripresa:
il Fria ha registrato 70 operazioni per oltre 12 milioni di
valore, mentre il Fsricts ne ha registrate 47 per quasi 7,7
milioni di euro erogati.
L’operatività dei fondi restituisce inoltre uno spaccato
dell’andamento economico sui vari territori che compongono la
regione. Le domande complessive giunte nel 2019 al Frie sono
state 104 per un valore di 295 milioni, suddivise in 12 a Trieste
per 45 milioni, 14 a Gorizia per 42 milioni, 31 a Pordenone per
quasi 88 milioni e 47 a Udine per 120 milioni. Il Frie impatta su
quasi tutti i settori con prevalenza sul manifatturiero (circa 30
milioni di concessioni). Con 8 concessioni per 10 milioni di euro
il settore turistico-alberghiero ha confermato una crescita
incisiva sull’economia del Friuli Venezia Giulia. Il Fondo
Sviluppo ha invece deliberato 80 concessioni per oltre 27 milioni
di euro, di cui quasi 20 milioni a Udine, 5 milioni a Pordenone,
1,6 milioni a Trieste e poco più di mezzo milione a Gorizia.
Nel 2019 è stato inoltre istituito il Fondo di Garanzia per gli
investimenti di venture capital nelle start up innovative, con
una dotazione iniziale di 5,5 milioni di euro; fondo che, come ha
riferito il presidente di Frie Alessandro Da Re, sarà pienamente
operativo nel corso di quest’anno.
Il Frie è stato chiamato a dare una prima risposta alle esigenze
di liquidità del sistema a seguito della crisi innescata
dall’emergenza sanitaria Covid-19. Al Comitato di gestione del
fondo, tramite le banche convenzionate, spettano operatività sul
fronte dei nuovi finanziamenti anticrisi, già attivati, con una
disponibilità di circa 25 milioni di euro.
Da Re ha poi ricordato come il Frie sia interessato dal
provvedimento regionale di slittamento delle rate sulle
operazioni in essere, che interessa oltre 2.500 imprese per un
ammontare complessivo, tra i vari fondi e sezioni, di oltre 170
milioni di euro.
Per il presidente del Frie “oggi raccontiamo la fotografia di un
mondo che non c’è già più. Nei prossimi mesi il Frie e il
Comitato di gestione saranno chiamati a una sfida epocale per
affrontare il dopo emergenza, anche perché la sospensione delle
rate avrà un impatto importante sulla rotatività dei fondi”.


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