Chiude con Bearzatti Polinote Music Room a aspettando Polinote musica in città | EFFE RADIO

Chiude con Bearzatti Polinote Music Room a aspettando Polinote musica in città

Scritto da il 25/07/2020

Polinote Music Room

Lunedì 27 luglio, ore 21, salotto musicale con Francesco Bearzatti

Diretta sulla pagina Fb Polinote Music Room

Protagonista dell’ultimo salotto musicale di Polinote Music Room  – progetto ideato dai batteristi Luca Colussi e Giovanni Truant e realizzato col supporto tecnico di Davide Pettarini di Claps e con la collaborazione dell’Associazione Sviluppo e Territorio C’entro Anch’io di Pordenone, sponsor tecnico Mobili Gamma) e con la preziosa collaborazione dell’artista Diego Flaiban che arricchisce il salotto musicale con le sue opere – lunedì 27 luglio  alle 21.00, in diretta sulla pagina Facebook Polinote Music Room, sarà il sassofonista Francesco Bearzatti. Un artista versatile, sessionman prezioso e leader di alcuni dei gruppi più innovativi degli ultimi anni. Votato nel 2009 come miglior sassofonista d’Italia, ha ottenuto diversi riconoscimenti artistici ed è A presentarlo e a interloquire con lui sarà il giovane studente di Musicologia Alessandro Fadalti. L’appuntamento, che conclude la programmazione di Polinote Music Room, vista la presenza di Bearzatti, già strizza l’occhiolino al prossimo progetto in arrivo, che vede proprio la firma artistica del sassofonista friulano: Polinote musica in città, 8 serate (doppie)  dal 2 al 12 agosto nel Convento di San Francesco, con evento inaugurale in piazza XX Settembre a Pordenone ( ingresso libero con prenotazione obbligatoria, info www.mic.polinote.it). Narratore innamorato delle parole e capace di prodigiose innovazioni, straniero sempre e ovunque eppure profondamente italiano, musicista all’eterna ricerca dell’altro, attirato irresistibilmente dai processi rivoluzionari purché liberi e mutevoli e non rigidi, Francesco Bearzatti ha trascorso l’infanzia nella provincia friulana. Diplomato in clarinetto al conservatorio di Udine, Francesco approfondisce gli studi a New York, dove ha modo di incontrare anche George Coleman.
Per molti anni si dedica alla musica rock e pop, esibendosi nelle discoteche locali anche nelle vesti di dj e incide alcuni progetti di musica elettronica: “Ho suonato molta musica pop specie quando ero molto giovane. Ho suonato per cinque anni in discoteca, più o meno tutte le sere, lavorando con vari dj e come dj, e mi è capitato di registrare anche molta musica elettronica. Questo tipo di situazioni rappresenta un’influenza ancora oggi molto evidente: fa parte del mio background e quando penso ai miei progetti mi viene naturale andare a pescare anche nel mio passato extra-jazzistico”.
La partecipazione al disco “Live At Vartan” – a nome del trombettista russo Valery Ponomarev – lo porta in tournée negli Stati Uniti dove si ritrova a suonare con il batterista Ben Riley, storico partner di Thelonious Monk. Forma nel 1994 il Kaiser Lupowitz Trio, composto da Enrico Terragnoli alla chitarra e Zeno De Rossi alla batteria. Il primo disco da leader con repertorio quasi interamente originale è “Suspended Steps”, inciso nel ’98 per la Caligola in quartetto con Paolo Birro al pianoforte, Marc Abrams al contrabbasso e Max Chiarella alla batteria. Molto apprezzato dalla critica specializzata (in particolare dal magazine francese JazzMan). Gli anni trascorsi a Parigi, segnano per Bearzatti l’apice della sua corsa artistica. Stringe  amicizia con Aldo Romano e partecipa alle registrazioni di “Because of Bechet”. Con lui ed Emmanuel Bex, virtuoso suonatore di organo, nasce il Bizart Trio capeggiato da Francesco e registrano “Virus” , replicando l’anno seguente con “Hope” nel quale compare anche Enrico Rava. Nel 2003 Bearzatti viene votato Miglior nuovo talento al Top jazz dalla rivista specializzata Musica Jazz.
Tra le molte collaborazioni, di rilievo è quella con Giovanni Mazzarino. Prende parte al nuovo disco di Gianluca Petrella “Indigo 4” per la Blue Note. “Tinissima” pubblicato nel 2008 da Parco della musica Records è un lavoro dedicato alla figura di Tina Modotti e concepito con la tromba di Giovanni Falzone e la ritmica formata da Danilo Gallo e Zeno De Rossi. Per Top Jazz 2009, referendum indetto dalla rivista Musica Jazz, vince il premio come “Strumentista dell’anno sezione ance”. Nel 2010 “X (Suite for Malcolm)” viene premiato come “Miglior disco dell’anno” nel Top Jazz 2010 e come Miglior Album in Italia da JazzitAward. Infine è Miglior ancia 2011 referendum Musica Jazz e Miglior Sax Tenore Jazz It awards; Miglior Musicista Europeo 2011 Accademie Jazz Francaise.


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