Centri estivi: Rosolen, no autorizzazione preventiva per avvio attività | EFFE RADIO

Centri estivi: Rosolen, no autorizzazione preventiva per avvio attività

Scritto da il 13/06/2020

Sarà sufficiente la segnalazione certificata di inizio attività. Allentare i vincoli rimasti, semplificare le
procedure, eliminare passaggi che appesantiscono inutilmente il
percorso propedeutico alla riapertura delle attività educative,
ludiche e ricreative per minori: saranno questi i principi legati
ai centri estivi che verranno formalizzati dalla nuova ordinanza
del presidente della Regione.
L’anticipazione arriva dall’assessore regionale alla Famiglia
Alessia Rosolen, che spiega come: “oggi compiamo un passo molto
importante verso una condizione di normalità che esplichiamo in 3
passaggi. Il primo riguarda l’autorizzazione per riaprire i
centri estivi: non serve più attendere l’autorizzazione dal
Comune né dall’Azienda sanitaria, sarà sufficiente la Scia
(segnalazione certificata di inizio attività) che è il secondo
passaggio mentre il terzo riguarda i soggetti già in possesso
delle autorizzazioni previste dalle linee guida del 3 giugno o
che hanno già presentato la domanda di autorizzazione che,
naturalmente, possono procedere dal 15 giugno senza rifare l’iter
così come modificato. Si aggiunge un ulteriore elemento molto
atteso: via libera anche ai pernottamenti”.
“Il percorso finora attivato è stato estremamente utile a
condividere e consolidare le indicazioni e le misure di
prevenzione fondamentali per permettere la riapertura delle
attività in sicurezza – prosegue Rosolen -. Le attività ludico,
ricreative ed educative rivolte ai minori potranno essere
realizzate con una semplice comunicazione del progetto
organizzativo al Comune e all’Azienda sanitaria”.
“Vogliamo che i servizi dedicati ai bambini e ai ragazzi della
fascia 0-17 anni possano partire senza zavorre normative,
giuridiche e psicologiche – aggiunge l’esponente della Giunta
Fedriga -. Teniamo a precisare che, fino ad ora, siamo stati
costretti a mantenere una serie di restrizioni, semplicemente
perchè la Regione non aveva l’autonomia per attenuare misure
imposte dallo Stato centrale. Non è stato edificante assistere,
per settimane, a continui e repentini cambi di rotta da parte di
un governo nazionale che ha sistematicamente messo scuola,
università e servizi per i bambini all’ultimo posto. Il Dpcm di
ieri, finalmente, ha aperto un varco per ora circoscritto ai
centri estivi. Attendiamo, con impazienza, che il compasso si
allarghi a tutto il comparto dell’istruzione”.
Per ulteriori informazioni, il link aggiornato sul sito della
Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia è:
http://www.regione.fvg.it/rafvg/cms/RAFVG/famiglia-casa/politiche-
famiglia/FOGLIA30/

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